Disturbo da Tabagismo

INTERVISTA AL DR. FANELLA SUL TABAGISMO

Tabagismo: che cos’è? Sintomi e trattamenti

Il tabagismo è l’atto di bruciare le foglie di tabacco e inalarne i fumi che ne derivano, per una forma di dipendenza e per piacere. La nicotina è un alcaloide che influenza il sistema cardiovascolare e nervoso, entra in circolo molto rapidamente nel corpo e induce una forte dipendenza. Quando viene fumata, entra nel flusso sanguigno ed arriva nel cervello entro 20 secondi. Infatti, la nicotina è uno stimolante, nonostante faccia percepire una sensazione di rilassamento ai fumatori. Dopo l’assunzione, le persone sperimentano rapidamente un’impennata di adrenalina che ha un effetto stimolante sul corpo, aumentando la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca. Aumentano anche i livelli di dopamina nel cervello, questa sostanza migliora l’umore e aumenta la sensazione di piacere.

E’ da sottolineare, però, che oltre al tabacco, una sigaretta contiene molti componenti e, ad ogni boccata, durante la combustione, si sprigionano più di 4mila sostanze chimiche. Tra le più pericolose c’è il catrame, che contiene sostanze cancerogene che si depositano nel polmone e nelle vie respiratorie, e sostanze irritanti, che favoriscono infezioni, bronchite cronica ed enfisema.

 

Sintomi e segnali per riconoscere la dipendenza da Nicotina – Craving

L’astinenza da nicotina, o sindrome da astinenza da nicotina, è un insieme di sintomi di cui è oggetto chi ha da poco deciso di smettere di fumare.
Questo insieme di sintomi trova giustificazione nel fatto che la nicotina è una sostanza capace di creare dipendenza, esattamente come l’alcol e le droghe illegali.
L’astinenza da nicotina compare già dopo un paio di ore dall’ultima sigaretta; dopo 3 giorni dalla salutistica decisione, entra nella fase acuta e, trascorsi 14-21 giorni, comincia a risolversi.
I suoi sintomi principali sono: desiderio irrefrenabile di fumare, irritabilità, collera, depressione, nausea, mal di testa e crampi allo stomaco.

 

Conseguenze del Tabagismo

Le principali patologie connesse al tabagismo sono: infezioni broncopolmonari e tumori, infarto e cardiopatie ischemiche, ictus, aneurisma aortico, danni sulla sessualità maschile, invecchiamento della pelle. Il fumo influisce negativamente sull’apparato riproduttivo femminile, provoca menopause più precoci di circa 2 anni rispetto alle non fumatrici in quanto il fumo altera la normale produzione di ormoni sessuali femminili. Una donna gravida che fuma ha un aumentato rischio di aborti di bambini nati morti, e di avere neonati sottopeso (- 200 g. in media). Il fumo durante la gravidanza può causare un ritardo di crescita e di sviluppo mentale oltre che polmonare (capacità respiratoria inferiore del 10%) del bambino.

Inoltre, le persone esposte al fumo passivo possono andare incontro a disturbi e malattie gravi pari a quelli di un fumatore. I bambini sono particolarmente a rischio. 

 

Che benefici ottengo se smetto di fumare?

Non è mai troppo tardi per smettere, a prescindere dalla quantità di tabacco inalata e il tempo trascorso.

Per quanto riguarda i benefici a breve termine:

  • Entro 20 minuti la frequenza cardiaca e la pressione del sangue si riducono

  • Entro 12 ore il livello di monossido di carbonio nel sangue diminuisce e torna a livelli normali.

  • Entro 2-12 settimane la circolazione del sangue migliora così come le funzioni polmonari

  • Entro 1-9 mesi diminuiscono la tosse e il respiro corto.

 

Smettere di fumare:

  • fa bene anche a chi ha già sviluppato malattie correlate al fumo

  • riduce del 50% la probabilità di avere un altro attacco in persone che smettono di fumare dopo un attacco cardiaco

  • riduce il rischio di impotenza, di avere difficoltà a concepire, di aborto spontaneo o di partorire bambini prematuri o con basso peso alla nascita.

Se smetti di fumare, inoltre, proteggi chi ami dal fumo passivo, riducendo ad esempio il rischio di molte malattie dei bambini da esposizione al fumo, come le malattie respiratorie, l’asma, e infezioni alle orecchie (otiti).

 

Come curarsi?

Il trattamento riabilitativo svolto nel nostro centro di cura per le dipendenze si articola in:

  • una prima fase in cui viene effettuata una visita specialistica al fine di valutare le condizioni iniziali di chi si rivolge al servizio;

  • una seconda fase, successiva a quella motivazionale, che prevede il supporto psicologico per affrontare il problema, sviluppare tecniche comportamentali, cognitive ed emotive, idonee a ricercare un nuovo stile di vita.

Inoltre, nel nostro centro è disponibile la cura con Stimolazione Magnetica rTMS, una nuova metodica indolore e assolutamente non invasiva. Questa nuova tecnologia è stata sperimentata e approvata dalla CE e, negli ultimi anni, sta cambiando le prospettive di cura di tutti quei disturbi e dipendenze patologiche in cui i trattamenti e le terapie a base di farmaci o sostituti della sostanza sono spesso risultate inefficaci.

Il protocollo trattamentale per il tabagismo dura 6 settimane. Le prime due settimane sono le più intensive, dopodiché le sedute di rTMS sono diluite nel resto delle settimane al fine di dare continuità ai risultati raggiunti.

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    F.A.Q. SUL TABAGISMO

    1 – Quali sono i danni del fumo? Che tipo di malattie provoca?

    L’associazione più conosciuta è quella tra fumo e tumore polmonare, ma anche altri tumori sono associati al tabagismo, come: tumori del cavo orale, dell’esofago, della vescica, della prostata, del rene, del seno e delle ovaie. Il fumo rappresenta anche il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie non neoplastiche, come ad esempio episodi asmatici ed infezioni respiratorie ricorrenti.  È uno dei fattori di rischio principale verso malattie di tipo cardiovascolare: il rischio di mortalità per un fumatore è di 3 a 5 volte maggiore rispetto ad un non fumatore.

    L’esposizione cronica al fumo può anche essere causa di danni sulla sessualità maschile, aumentando il rischio di impotenza; influisce negativamente anche sull’apparato riproduttivo femminile, riducendo il tempo d’insorgenza della menopausa.

    Il fumo produce, infine, danni di tipo estetico, come ingiallimento dei denti e invecchiamento precoce della pelle, includendo quindi teleangectasie, lassità e rughe.

    In definitiva un fumatore incallito di 40 anni può mostrare gli stessi segni di invecchiamento di un non fumatore di 70.

     

    2 – Quante sigarette si possono fumare ogni giorno per evitare i danni da fumo?

    Non esiste una soglia di sicurezza sotto la quale il fumo non produce danni, anche perché le conseguenze tendono ad accumularsi nel tempo.

    Per osservare una riduzione significativa del 27% nel rischio di sviluppare un tumore polmonare bisogna ridurre almeno del 50% il numero di sig/die; mentre per le altre patologie correlate al fumo (infarto, ictus, broncopneumopatie croniche ostruttive), pur dimezzando le sig/die, non si osserva alcuna riduzione significativa del rischio.

    Fumare anche solo 5 sig/die comporta rischi, in particolare per l’insorgenza dell’infarto, nonostante ciò abbassi significativamente il rischio di sviluppare tumore del polmone.
    Smettere di fumare, dunque, rappresenta la scelta che più di tutte riduce i rischi per tutte le patologie legate al fumo.

     

    3 – Quali sono le conseguenze del fumo in gravidanza?

    L’effetto principale riguarda la riduzione dell’apporto di ossigeno, essenziale per la corretta crescita del bambino. Molti studi dimostrano che il fumo della madre, durante la gravidanza, è una delle cause di aborto spontaneo, di parto prematuro, così come di aumento della mortalità e morbilità perinatale e infantile.

    • È stato stimato che i figli di madri fumatrici hanno un eccesso di rischio del 70% di avere malattie delle basse vie respiratorie rispetto ai bambini figli di madri non fumatrici.
    • Il fumo materno durante la gravidanza, inoltre, è la principale causa di morte improvvisa del lattante (Sudden infant death sindrome, SIDS) e di altri effetti sulla salute, incluso il basso peso alla nascita e una ridotta funzionalità respiratoria.
    • L’asma, la malattia cronica più comune nei bambini, è più frequente tra i bambini i cui genitori fumano.
    • Il fumo passivo è inoltre un fattore di rischio per l’induzione di nuovi casi di asma e per l’esacerbazione dell’asma in bambini con malattia stabilizzata.
    • Le madri che fumano hanno meno latte e di minore qualità rispetto alle non fumatrici e la produzione di latte nel tempo è più breve.

    Il periodo della gravidanza è, quindi, un momento speciale per smettere di fumare, chiedendo aiuto sia al ginecologo che ai servizi sanitari, cogliendo l’opportunità per smettere di fumare definitivamente.

     

    4 – Quali sostanze vengono inalate con il fumo di sigaretta?

    La sigaretta produce più di 700 sostanze di cui almeno 250 tossiche/irritanti come ad esempio: nicotina, monossido di carbonio, acido cianidrico, toluene, acetone, catrame, ammoniaca, acroleina, cianuro di idrogeno e la metilammina.

    Per quanto riguarda le sostanze con comprovato potere cancerogeno tra le tante troviamo: ammine aromatiche, formaldeide, idrocarburi aromatici policiclici del catrame, butadiene, benzene, cumene, cadmio, arsenico e nichel.

    5 – Che cosa si intende per esposizione al fumo passivo?

    Il fumo “passivo” è quello che viene inalato involontariamente dalle persone che si trovano a contatto con uno o più fumatori, ed è considerato il principale “inquinante” degli ambienti chiusi.

    Il fumo dell’ambiente comprende sia il fumo prodotto dalla combustione lenta della sigaretta o di altro prodotto del tabacco da fumo (sigari, pipe, sigaretti etc.) sia quello prodotto dall’espirazione del fumo dal fumatore, diluito con aria dell’ambiente. L’esposizione al fumo passivo comporta l’inalazione involontaria di sostanze cancerogene e di altri componenti tossici e nocivi per la salute.

     

    7 – Quali sono i danni del fumo passivo?

    Esistono sostanziali evidenze scientifiche che il fumo passivo è seriamente nocivo per la salute dei non fumatori.

    Inalare fumo passivo aumenta il rischio di sviluppare buona parte delle malattie a cui è soggetto il fumatore “attivo”. Più intensa e prolungata è l’esposizione al fumo passivo, maggiori saranno le conseguenze.

    Negli adulti non fumatori esposti a fumo passivo si notano aumenti nel rischio di asma, bronchite cronica, enfisema polmonare e di incidenza di tumorale.

    Aumenta anche del 20% il rischio di sviluppare malattie coronariche e attacchi cardiaci.

    In Italia il fumo passivo è causa di almeno 1.000 morti l’anno.

     

    8 – Quali effetti determina l’esposizione dei bambini al fumo passivo?

    L’esposizione delle donne incinte al fumo passivo si associa a problemi nello sviluppo del feto oltre che a un tasso più alto di mortalità infantile.

    L’esposizione al fumo si associa a diversi problemi di salute durante l’infanzia come sindrome della morte in culla (SIDS) e malattie respiratorie. Studi recenti collegano il crescere in ambienti che espongono al fumo con l’insorgenza, già in età infantile, dell’ipertensione. A queste problematiche si aggiungono anche fattori di tipo educativo: si è notato infatti che i bambini accuditi da fumatori hanno quasi il 70% di probabilità in più di provare a fumare entro i 15 anni.

     

    9 – Come si fa a smettere di fumare?

    Sebbene alcune persone riescano a smettere di fumare anche da sole, grazie a una forte motivazione e forza di volontà, molte altre hanno bisogno di un supporto specialistico, a causa della dipendenza che può essere fisica, psicologica e comportamentale.
    Negli ultimi anni per aiutare le persone a smettere di fumare sono state rese disponibili terapie sia farmacologiche sia psicologiche.

    Inoltre, nel nostro centro è disponibile una cura con rTMS, una nuova metodica indolore e assolutamente non invasiva. Questa nuova tecnologia è stata sperimentata e approvata dalla CE e, negli ultimi anni, sta cambiando le prospettive di cura di tutti quei disturbi e dipendenze patologiche in cui i trattamenti e le terapie a base di farmaci o sostituti della sostanza sono spesso risultate inefficaci.

     

    10 – Il sigaro e la pipa sono meno pericolosi della sigaretta?

    Né il sigaro e né la pipa sono alternative più sicure della sigaretta, come molti erroneamente credono, anche se portano a inalare il fumo meno profondamente. Aspetto che riduce leggermente il rischio di tumore al polmone rispetto a quello di chi fuma sigarette.

    Ciononostante, le probabilità di sviluppare la malattia sono comunque molto più alte che tra i non fumatori. Inoltre, fumare il sigaro o la pipa favorisce lo sviluppo di tumori della bocca, della gola, dell’esofago e di altri organi come il pancreas. Infatti, quando la saliva che contiene le sostanze derivanti dal fumo viene deglutita, anche l’esofago è esposto alle sostanze cancerogene.

     

    11 – Arrotolare le sigarette è meno nocivo?

    A questa domanda non sappiamo rispondere con certezza; alcuni studiosi, infatti, hanno evidenziato come il tabacco trinciato, sia arricchito di fertilizzanti durante il processo di preparazione, dando alla sostanza un alone di non sufficiente chiarezza.

    Possiamo comunque sostenere che, contrariamente a quanto sembrano credere molti fumatori di sigarette “rollate”, cioè che queste impiegano un tabacco più naturale, con meno additivi, rispetto a quello contenuto nelle sigarette preconfezionate, i danni alla salute causati dai due tipi di consumo non differiscono sostanzialmente.