Ecco alcuni segnali che possono indicare un rapporto di dipendenza dal cibo:
- Mangiare più velocemente del normale;
- Mangiare senza avere fame o anche quando ci si sente sazi, non riconoscere il senso di sazietà;
- Cercare di svuotare lo stomaco per poter mangiare di nuovo;
- Evitare di mangiare in compagnia, preferendo mangiare in solitudine e riducendo l’apporto di cibo quando si in presenza di altri;
- Pensare molto spesso al cibo e all’atto di mangiare;
- Aumentare il tempo dedicato all’acquisto e al consumo di cibo ;
- Notare un considerevole aumento di peso;
- Notare una riduzione della mobilità.
Per quanto riguarda il trattamento dei disturbi alimentari, sicuramente molto utile è un percorso psicoterapeutico incentrato sul soggetto e sul disturbo che sta vivendo.
Per esempio, molto utile è una psicoterapia individuale che prevede un’analisi su sé stesso e sull’insorgenza del disturbo stesso.
Il paziente, con il supporto del terapeuta, può capire come si è formato il disturbo, quando è insorto, cosa lo alimenta ecc. Inoltre, è molto utile capire cosa vive chi soffre di uno di questi disturbi e come si rapporta ad esso: molte volte il soggetto potrebbe averlo presentato a causa di esperienze spiacevoli col mondo circostante, come per esempio i pari. In questo caso fondamentale è la ricostruzione della propria autostima e della fiducia verso il mondo circostante.
Molto utile nei disturbi associati ad una cattiva alimentazione, come il picacismo, risulta essere l’educazione alimentare che, grazie ad un esperto psicologo dell’alimentazione, riesca ad educare il soggetto ad una corretta alimentazione.
Infine, la terapia con la Stimolazione Magnetica (rTMS), tecnica indolore e assolutamente non invasiva, è risultata efficace per il trattamento delle dipendenze alimentari.